Prima ordinazione diaconale nel Seminario Redemptoris Mater di Galilea
Domenica 9 dicembre, S.B. il PatriarcaMons. Fouad Twal ha ordinato due nuovi diaconi per il Patriarcato Latino di Gerusalemme, provenienti dal SeminarioRedemptoris Mater della Galilea: Carlos Ceballos Medina, originario della Bolivia e Cristian David Carreño Hinestrosa, originario della Colombia. I due nuovi diaconi eserciteranno il loro ministero rispettivamente nelle parrocchie latine di Smakiyeh (Giordania) e di Birzeit (Palestina). Incardinati nella chiesa madre di Gerusalemme, saranno a servizio della chiesa locale per le necessità della diocesi, essendo anche aperti, una volta ordinati presbiteri, alla missione universale e disponibili, pertanto, ad essere inviati dal Patriarca alle chiese in necessità del Medio Oriente e del mondo intero.
La Celebrazione ha avuto luogo nel Centro Internazionale Domus Galilaeae, alla presenza dei formatori del seminario dei due padrini dell’ordinazione, Can. d. Louis Hazboun e d. Vito Vacca, di tanti parroci della Galilea, sacerdoti latini e greco-cattolici, religiosi e religiose, membri di vari movimenti ecclesiali e circa cinquecento fedeli della Terra Santa. Hanno concelebrato i seguenti Vescovi: Mons. Elias Chacour, Arcivescovo greco-cattolico d’Acri; Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario Patriarcale Latino per Israele; Mons. Yousef Jules Zrey, Vescovo greco-cattolico di Gerusalemme; il Patriarca Ignace Boutros Abd-el-Ahad, emerito siriaco-cattolico. Erano presenti anche due parroci greco ortodossi della Galilea.
Due giovani del Cammino Neocatecumenale
I fedeli presenti, molti dei quali fratelli del Cammino Neocatecumenale, ove è nata la vocazione dei due diaconi, sono accorsi da diversi città e paesi della Galilea, e perfino da Eilat, Gerusalemme, Betlemme e Jaffa di Tel Aviv. Erano presenti anche d. Rino Rossi, direttore dellaDomus Galilaeae, e, insieme alla sua équipe, responsabile del Cammino in Giordania, Israele, Palestina e Cipro. Hanno potuto partecipare alla celebrazione alcuni fratelli colombiani della comunità di origine di Cristian, la catechista di Carlos e alcuni fratelli ebrei. Erano presenti anche due comunità dell’Italia con i loro presbiteri e catechisti.
La liturgia è stata celebrata integralmente in arabo, con canti in arabo e in italiano. All’inizio della cerimonia, d. Francesco Giosuè Voltaggio, rettore del Seminario, ha presentato brevemente l’assemblea. Durante la celebrazione, il Patriarca ha incoraggiato i diaconi nel loro cammino vocazionale, esortandoli a non avere paura e a confidare nella vicinanza e nella preghiera di migliaia di fratelli del Cammino. Ha ricordato, inoltre, la stessa parola che Gesù Cristo ha rivolto agli Apostoli radunati in Galilea sul monte, dopo la sua risurrezione: «Ecco io sono con voi!». Ha anche affermato che, nel prossimo Natale del Signore, ciascuno di noi è chiamato a divenire «Terra Santa» in cui viene generato Gesù Cristo. Dopo il suo discorso in arabo, il Patriarca ne ha offerto anche una breve sintesi in italiano e in spagnolo.
Nella riflessione che lo stesso Patriarca ha consegnato ai futuri diaconi, ha scritto, tra le altre cose, che «il loro cammino verso il sacerdozio è frutto del Cammino Neocatecumenale». Ha poi sottolineato la necessità costante di «ripartire da Gerusalemme, lì dove si è compiuta la nostra salvezza; lì dove è iniziata la predicazione a tutte le genti della conversione e del perdono dei peccati, lì dove è iniziata l’evangelizzazione».
Una grande gioia
Più avanti, evidenziando la natura nel contempo diocesana e missionaria dei futuri presbiteri, ha asserito: «E’ una grande gioia per me poter conferire il Diaconato a questi due giovani, che rappresentano le “primizie” di questo Cammino Neocatecumenale nella Chiesa Locale di Gerusalemme. Le loro origini, la loro Ordinazione qui, nella Diocesi di Gerusalemme, non fanno che confermare il Patriarcato Latino nella sua vocazione universale».
A sua volta, Mons. G.B.Marcuzzo, come vicario patriarcale che segue da vicino la vita del seminario, ha dichiarato in un’ intervista: “Il mio sentimento? Una grande riconoscenza al Signore e una triplice gioia: perché un’ordinazione è sempre un bellissimo evento in se stesso, perché è la prima ordinazione in assoluto di questo nuovo seminario, segno di vitalità del Cammino e della Chiesa locale di Terra Santa, e perché è stato un significativo momento di comunione e testimonianza, le due virtù di cui, secondo anche la recente esortazione papale ‘Ecclesia in Medio Oriente, abbiamo tanto bisogno oggi nella nostra Chiesa”.
Al termine della celebrazione, la comunità del Seminario, quella della Domus Galilaeae e i fratelli arabi delle comunità hanno offerto un’agape fraterna, con specialità dei diversi paesi della Galilea, allietando il banchetto con canti di festa.
(Testo e foto del Seminario R.M. di Galilea )