7 dicembre 2018 – Nella Chiesa della Domus Galilaeae, a Korazim, in Israele, S. E. Pierbattista Pizzaballa ordina diacono lo spagnolo Javier Martínez Alcalá, seminarista del Redemptoris Materdella Galilea.
Alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione di Maria, nella chiesa dei Ss. Dodici Apostoli della Domus Galilaeaea Korazim, in Israele, è stato ordinato diacono per il Patriarcato Latino di Gerusalemme lo spagnolo Javier Martínez Alcalá, seminarista del seminario Redemptoris Materdella Galilea. Presenti all’evento l’équiperesponsabile del Cammino Neocatecumenale in Terra Santa e nel Golfo, i responsabili delle comunità della Galilea e di Jaffa di Tel Aviv, le comunità di Tarshiha e di Kufar Yasif, dove il neo-diacono compie il suo itinerario di formazione permanente alla fede. Presiede la celebrazione l’Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, accompagnato da don Rafiq Nahra, vicario patriarcale del Vicariato S. Giacomo e dal suo cancelliere diocesano, don Ibrahim Shomali. Presenti anche il vicerettore del seminario di Bet Jalla con alcuni professori e molti altri presbiteri del Patriarcato Latino, della diocesi greco-cattolica di Akko e Nazaret e il parroco greco-ortodosso di Kufar Yasif. Anche alcune consacrate del monastero delle Beatitudini e di Shefa’amer hanno partecipato all’evento, quest’ultime accompagnando anche alcuni parrocchiani della parrocchia latina di S. Giuseppe, dove Javier svolge il suo servizio diaconale. Arricchisce l’evento la ricorrenza della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, di particolare importanza per il Cammino Neocatecumenale, poiché in essa il suo iniziatore, il pittore spagnolo Kiko Arguello, ricevette cinquanta anni or sono l’ispirazione di aprire un cammino d’iniziazione cristiana da compiersi in comunità «che, come la S. Famiglia di Nazaret, vivano in umiltà, semplicità e lode, e dove l’altro è Cristo». Le letture della liturgia della solennità mariana, pienamente in sintonia con l’evento, sono state l’oggetto dell’omelia di mons. Pierbattista, incentrata sul tema dell’elezione e della sequela. In apertura il Vescovo ha infatti proposto una riflessione sull’importanza della Parola di Dio, nel dialogo tra il fedele e il Signore, che è la base della vita cristiana, incentrata sull’iniziativa di Dio. Tale iniziativa trova il suo apice nell’annuncio dell’Angelo a Maria, «che non chiude il dialogo con Dio, ma rimane aperta alla grazia». Il dialogo di Maria con l’angelo è infatti immagine del dialogo di Dio con l’uomo, che non si interrompe mai, nonostante il peccato, poiché Dio ama l’uomo profondamente e non lo lascia mai solo. Ha notato poi sua Eccellenza che «in fondo tutta la storia biblica, ma anche tutta la nostra storia, gira intorno alla domanda di Dio all’uomo: “Dove sei?”», che è il cuore dell’incontro con Dio, di cui la Scrittura offre una sintesi mirabile nella vicenda della caduta di Adamo ed Eva. Poi l’Amministratore Apostolico è passato ad una riflessione indirizzata al neo-ordinato: «Nel giorno della tua ordinazione diaconale la liturgia ti dice che sei qui per la grazia di Dio, per il suo intervento, poiché anche a te è stata rivolta la domanda: “Dove sei?”, attraverso la Parola di Dio, attraverso una Chiesa fatta di persone concrete», inoltre, ha aggiunto, «sicuramente oggi nel tuo cuore avrai timori e tremori riguardo al tuo futuro, ma questa Parola ti invita alla fiducia, in quanto chi ti ha portato fin qui, non ti abbandonerà». Al termine della sua omelia, il Vescovo ha poi augurato a Javier: «Che tu sia un servo della Chiesa, possa essere tutta la tua vita un servizio fiducioso alla Parola di Dio, che ti ha toccato e che tu possa testimoniare chi sei e a chi appartieni!». Al termine della celebrazione, mons. Pierbattista ha salutato il rettore del seminario, d. Francesco Voltaggio, insieme ai suoi collaboratori, ringraziandoli per il lavoro di formazione svolto e ha rivolto un ringraziamento anche a d. Rino Rossi, direttore della Domus Galilaeae, per la sua attività di evangelizzazione e la sua disponibilità all’accoglienza.
d.Paolo Alfieri