Korazym, 28 Marzo 2015
Cari fratelli e amici del Seminario,
essendo ormai prossime le feste di Pasqua, non possiamo non essere particolarmente grati al Signore per i doni che continua a farci attraverso di voi.
Anche in questa Quaresima abbiamo potuto sperimentare con quanta tenerezza il Signore si prende cura del nostro Seminario, perché possa continuare la sua missione qui in Galilea, nel luogo dove Lui ha scelto di incarnarsi venendo incontro alla nostra debolezza.
Pochi giorni fa, i nostri ragazzi hanno concluso il primo semestre di studi e iniziato il secondo. Come forse saprete, il nostro seminario ha avuto l’onore di poter fondare al suo interno lo Studium Theologicum Galilaeae, un istituto affiliato alla Pontificia Università Lateranense, dove i seminaristi possono svolgere il loro iter di formazione filosofico-teologica, grazie anche all’aiuto di professori che da diverse parti del mondo vengono qui, mettendo a disposizione le loro competenze a servizio della Chiesa di Terrasanta. In questo momento siamo lieti di poter avere, come docente di Teologia Pastorale Mons. Elias Shakkour, Vescovo Greco-cattolico emerito della Galilea, che già nel tempo del suo ministero aveva fortemente desiderato e amato questo nostro Seminario.
In questo tempo, il Signore ci ha aiutato molto a perseverare nella nostra missione principale, che è quella di sostenere con la nostra presenza la Chiesa di Terrasanta, che è sì un piccolo gregge, ma che cerca con coraggio di non disperdersi, restando in ascolto della voce del Pastore che chiama le sue pecore per nome e le cerca quando si perdono. Soprattutto per questi fratelli, la nostra presenza qui è importante: è necessaria più che mai la presenza di sacerdoti che facciano presente l’amore di Gesù Cristo a questa generazione, confusa e provata dalle difficoltà estreme in cui si trovano a vivere i cristiani in Medio Oriente.
Così ci scrive don Davide Meli, uno dei presbiteri formatisi nel nostro seminario, che ora svolge il suo ministero ad Al Huson, in Giordania:
“Le vicende degli ultimi mesi, e in particolare i fatti di guerra che hanno coinvolto il Regno Giordano, lasciano scorgere negli occhi dei cristiani locali ombre di paura e d’incertezza che sono sempre presenti, seppur siano ben celate. Negli ultimi anni, l’arrivo di numerosissimi rifugiati siriani ha avuto un impatto sull’economia locale e sulla vita quotidiana; inoltre la secolarizzazione e le ideologie dominanti raggiungono anche qui le menti indifese dei giovani tramite i mezzi di comunicazione di massa. C’è quindi assoluto bisogno dell’annuncio della speranza che proviene dallo Spirito di Cristo Risorto!”
Quest’opera, fratelli carissimi, il Signore la sta compiendo grazie anche al vostro aiuto. Il sostegno spirituale e materiale che ci offrite ci permette di continuare a servire la Chiesa seguendo la chiamata che Dio ci ha rivolto qui in Galilea: di andare e annunciare che il Regno è vicino!
Auguriamo a ognuno di voi in questa Pasqua di poter fare l’esperienza di Maria di Magdala, che si è incontrata con Gesù risorto che l’ha chiamata per nome e ha così potuto gridare di gioia a tutti: “Ho visto il Signore”!
Tanti auguri a voi e alle vostre famiglie di una Santa Pasqua!
Con affetto fraterno,
d. Francesco Giosuè Voltaggio
e tutto il Seminario Redemptoris Mater di Galilea