GALILEA – Sabato 10 Giugno, Solennità della Santissima Trinità, l’Amministratore Apostolico Mons. Pierbattista Pizzaballa ha presieduto nella Domus Galilaeae l’Ordinazione di due nuovi presbiteri per il Patriarcato Latino di Gerusalemme: Giovanni Falorni, italiano, e Juan Manuel Silva Lopez, dalla Colombia.
Hanno concelebrato Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vescovo Ausiliare e Vicario Patriarcale per Israele, e Mons. Flavio Calles, Vescovo dell’Arcidiocesi di Ibagué (Colombia), da cui proviene Juan Manuel, oltre a numerosi sacerdoti del Patriarcato Latino e diversi religiosi e religiose della Galilea.
Alla celebrazione hanno partecipato anche numerosi invitati dei candidati, provenienti dall’Italia e dalla Colombia (fra cui i catechisti e le loro comunità neocatecumenali di origine), il Rettore e alcuni seminaristi del Seminario Patriarcale di Bet Jala, il Seminario Redemptoris Mater, le comunità neocatecumenali della Terra Santa, i fratelli in missione nella Domus Galilaeae e nella Domus Mamre di Gerusalemme, e molti fedeli provenienti dai luoghi in cui i nuovi sacerdoti hanno servito negli anni della loro formazione, tra cui le parrocchie di Rame ed Eilat, presenti con i loro parroci.
Nella sua omelia, il vescovo Pierbattista ha esortato Giovanni e Juan Manuel a vivere senza riserve la loro nuova missione, comunicando l’amore di Dio di cui hanno fatto esperienza, senza riserve, senza trattenere nulla per loro stessi, cioè con la stessa misura con cui Cristo ci ha amato: dando tutto se stesso, fedele fino in fondo alla missione che il Padre gli ha affidato: «La liturgia ha scelto questo brano per la festa di oggi per farci comprendere il senso, il senso della festa di oggi, che è riassunto dalla parola “amore”». Dio, infatti, ha proseguito Mons. Pizzaballa, non ha creato il mondo e l’ha poi lasciato andare a se stesso, ma si è incarnato nel mondo per stare sempre con noi, per accompagnarci. L’amore di Dio, ha affermato, «è un amore totale, Lui si è annientato completamente, per farsi parte di noi. Questo donarsi di Dio è eterno: Dio si è fatto parte di noi e vuole che noi siamo parte di Lui. E in cambio non vuole nulla!». Poi rivolto ai novelli presbiteri ha detto: «Se voi siete qui è perché avete fatto esperienza di questo amore. Come presbiteri sarete chiamati a comunicare quest’esperienza, a comunicare il suo amore (…). Voi avete rinunciato ad avere famiglia, moglie e figli, ma questo non significa che dovete essere sterili, perché siete chiamati a una vita piena di amore, e dove c’è amore c’è vita (…): per fare questo ci vuole una grande libertà, meravigliosa». Concludendo, ha poi invitato i neo-presbiteri a «stare dentro al dono di sé, totale, completo, irrevocabile, senza condizioni, senza cercare la gratificazione personale», in quanto: «la vostra vita dovrà essere riempita dalla vita di Dio e la vita di Dio la coltivate se continuerete ad avere le ginocchia piegate».
Alla celebrazione eucaristica è seguito un momento di festa, in cui tutti hanno potuto esprimere con semplicità e allegria la gioia per questi nuovi sacerdoti donati alla Chiesa.
Mentre ringrazia il Signore per aver portato a compimento la sua opera in Giovanni e Juan Manuel, la comunità del Seminario Redemptoris Mater di Galilea si prepara a un ulteriore evento di gioia. Il prossimo 23 giugno, infatti, sarà ordinato presbitero il diacono Rodi Noura per l’Arcieparchia Maronita di Haifa e Terra Santa. Fratelli nel seminario per sette anni, Giovanni, Juan Manuel e Rodi saranno ora fratelli nel ministero, al servizio della Chiesa e della nuova evangelizzazione, a maggior gloria di Dio.